BASKETMANIA HISTORY  vs  EVOLUTION OF BASKETBALL SHOES (parte 1/2)

BASKETMANIA HISTORY vs EVOLUTION OF BASKETBALL SHOES (parte 1/2)

Benvenuti nella sezione News del nostro nuovo sito www.basketmania.eu. L’intento è quello di tenervi sempre aggiornati per quanto riguarda il mondo della palla a spicchi, sia dal punto di vista commerciale con schede tecniche e curiosità sui prodotti, sia dal punto di vista “del campo” con notizie su giocatori e squadre. Qui entrate in gioco anche voi. Chi vuole può mandarci il proprio pezzo con un’unica regola: deve trattare di pallacanestro. Se lo riterremo interessante con molto piacere lo pubblicheremo in questa sezione.

Noi vogliamo iniziare col raccontarvi una storia.

Al termine dell’estate 2001, soprattutto grazie alla mia poca voglia di studiare, mi sono ritrovato di fronte ad un bivio: fare il panettiere oppure accettare l’offerta di Fabrizio, detto il “Chief”. Aprire Basketmania, il negozio di basket a Torino e all’epoca uno dei primi specializzati solo basket d’Italia. Cosa avreste fatto voi al mio posto di ventunenne, giocatore e istruttore di pallacanestro?

Non ci ho pensato due volte e mi sono buttato a capofitto. Oggi siamo ancora qui e se ripenso a quanto tempo sia passato, mi sento innanzitutto più vecchio (d’altronde i capelli bianchi stanno prendendo il sopravvento) ma orgoglioso della scelta che feci e dei sacrifici che abbiamo fatto per diventare quello che siamo adesso.

Ripercorrendo la storia, come posso dimenticarmi della prima parete di scarpe allestita nel negozio di Strada San Mauro, un ex officina all’interno di una via chiusa trasformata in basketball store.

Pochissima Nike ai tempi era commercializzata in Italia e tanto clamore per la nuova marca AND1 che fece impazzire tutti con le Tai Chi Mid. Chi si ricorda la gara delle schiacciate vinta da Vince Carter nel 2000? Da lì a poco l’AND1 divenne famosa anche da noi e dominò il palcoscenico delle scarpe da basket per anni. Siamo stati i primi a commercializzarla a Torino e, nel nostro piccolo, a renderla una delle scarpe più vendute dell’epoca in Italia.

Una delle scarpe che ha fatto la storia è stata anche l’Adidas T-Mac 2 (2002, vedi foto). Tracy McGrady stava rapidamente scalando la classifica dei migliori marcatori NBA. La sua linea firmata Adidas si rivelò più popolare di quella di Kobe e la versione della T-Mac 2 fu anche usata da un giovanissimo Lebron James.

Ma Nike non è mai stata con le mani in mano e nel 2003 l’interesse per quel giovane Lebron si concretizzò con la firma di un contratto che tutt’oggi è in essere. Con la Nike Air Zoom Generation (vedi foto) ai piedi, Lebron diede inizio alla sua storia: iniziò l’era del Re.

Ed il brand Jordan? Potevamo non avere il marchio Jordan in uno dei pochi negozi specializzati d’Italia? All’epoca Nike ci “costringeva” a comprare anche l’abbigliamento se volevamo le scarpe Retro ma capite come per noi non era affatto una costrizione. Non andavano ancora di moda e noi, spinti dal nostro amore per His Airness, siamo stati tra i primi a riempirci di reperti archeologici influenzando i nostri clienti più giovani e spiegando cosa volesse dire avere una Jordan ai piedi e vestire il logo Jumpman.

Altri brand famosi provarono ad imporsi nel mercato delle scarpe da basket.

In America fecero clamore le Starbury, scarpe di Stephon Marbury che decise di venderle a $ 15. Chissà come mai in Italia non sono mai arrivate…
Altre invece sono arrivate e ce le ricordiamo tutte, ognuna per la loro particolarità e caratteristica.

Prima su tutte la Reebok con la ‘The Answer’, la signature di Allen Iverson che ha spopolato nei primi anni 2000.

Converse ci ha provato con Dwyane Wade come testimonial ed un paio di modelli furono azzeccati esteticamente.

New Balance e Kronos cercarono di imporsi nel mercato italiano servendo e mettendosi in mostra tramite i club dilettantistici e di serie A, tant’è che Kronos ci riuscì una stagione con l’Olimpia Milano diventandone, nel 2004, lo sponsor tecnico.

Le più memorabili per me rimangono le Dada. Vi ricordate le scarpe con la rotellina sul lato della tomaia? Quelle! Ne avevamo almeno 6 o 7 modelli differenti e Latrell Sprewell (vedi foto) aiutò non poco a farne parlare. Ma anche loro pian piano sparirono.

INIZIA L’ERA DELLE SIGNATURE IN ITALIA

La Zoom Huarache 2K4 era stata originariamente concepita come la prima scarpa Nike firmata di Kobe ma solo nel 2006 è stata introdotta la linea Zoom Kobe. La più famosa (vedi foto) è quella con cui Kobe Bryant segnò 81 punti contro i Toronto Raptors.

Inizia prepotentemente anche fuori dagli USA l’epoca delle signature, ogni marca ha i suoi All Star NBA che la rappresentano

Adidas ci prova con il pacchetto “Believe in 5” formato da Kevin Garnett, Chauncey Billups, Gilbert Arenas (vedi foto), Tim Duncan e Tracy McGrady.

Una lotta senza esclusione di colpi ma all’epoca Nike fece il botto di consensi.

Utilizzando le Olimpiadi del 2008 come trampolino di lancio per la più grande scarpa da basket di quegli anni, la Nike Hyperdunk. La “squadra del riscatto” composta da LeBron James, Dwyane Wade e Carmelo Anthony, riportò gli Usa Basketball sul tetto del mondo conquistando la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino. In quell’occasione Nike fornì la migliore scarpa possibile a Kobe Bryant, il leader di quel gruppo, ed a tutti i giocatori che non avessero ancora avuto l’onore di un accordo commerciale con altri marchi. Una fantastica campagna di marketing li rese famosi: il design futuristico nei colori del team Usa ed una leggerezza senza precedenti fece dell’Hyperdunk una delle scarpe da basket più popolari in assoluto, una macchina per le prestazioni sul campo, avviando un cambiamento consistente per le future innovazioni di design.

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