BASKETMANIA HISTORY  vs  EVOLUTION OF BASKETBALL SHOES (parte 2/2)

BASKETMANIA HISTORY vs EVOLUTION OF BASKETBALL SHOES (parte 2/2)

Il negozio di basket a Torino
2002 - 2018

Ne abbiamo veramente viste tante, ripercorrendo la nostra storia (leggi la parte 1/2) ci siamo veramente resi conto di come siano cambiate le scarpe da basket. Ma anche noi siamo cambiati: dopo 6 anni in strada San Mauro la necessità di un altro spazio incombeva ed aprimmo un secondo punto vendita in Corso Rosselli, davanti al PalaRuffini. La scommessa fu vincente ed anche la parte Sud di Torino venne conquistata dalla Basketmania. Per questo motivo il grande passo era necessario: due piani di sola pallacanestro in un unico negozio. È dal 2010 che siamo presenti in via Chambery 40/C sempre a Torino.

Pensando proprio a quegli anni di cambiamenti, nel 2009 il Flywire incombeva nelle scarpe Nike. La Air Max LeBron VII (vedi foto), pur continuando ad essere adatta per giocatori “più pesanti”, grazie ai suoi inserti in Flywire, i bordi in pelle verniciata e il supporto Air Max è stata tra le migliori in termini di prestazione.

Ma non poteva bastare a Nike che, con la Kobe IV, rivoluzionò radicalmente il modo di pensare dei giocatori in campo. A prima vista sembrava una scarpa da calcio. Il suo taglio basso venne considerato un rischio per le esigenze e le prestazioni associate ad una scarpa da basket, ma l’approvazione del ‘Black Mamba’ fu sufficiente per incuriosire gli appassionati. Una stagione senza infortuni ed il titolo portato a casa misero a tacere tutti i discorsi su quanto sarebbe stata pericolosa una scarpa da basket bassa.

Per questo motivo Adidas, siamo ormai nel 2011, aveva bisogno di un successo o più di un cambiamento. T-Mac era a fine carriera, il “Believe in 5” era passato e l’ammortizzazione Bounce non suscitò clamore. Mirando più a rendere leggera e prestante la scarpa da basket rispetto alla firma di un grande All Star, nacque la Crazy Light!

Più leggera di oltre il 15% rispetto a qualsiasi altra scarpa segnò l’introduzione dello SprintWeb, una costruzione sintetica senza cuciture utilizzata nella parte superiore dei modelli Adidas, che si traduce in una tomaia leggera e minimale ma resistente e traspirante al massimo. Per sottolineare che avevano il prodotto più leggero sul mercato, Adidas attaccò in modo aggressivo i concorrenti con una serie di video "Crazy Light vs. The Other Guys", mostrando il taglio delle scarpe di altri marchi in proporzione al peso della Crazy Light.

Mentre Kobe e Lebron continuano a dominare il mercato delle scarpe da basket Nike, anche il marchio Jordan trova la sua fortuna in una scarpa performance. Nel 2012 nasce la prima Super.Fly (vedi foto). Caratterizzata da un materiale leggero e traspirante, la scarpa era allo stesso tempo confortevole e piena di stile. Il design esclusivo dell’intersuola conferiva ulteriore personalità, così come le prese d’aria a forma di goccia sulla tomaia.

Altre chicche di quel periodo che mi vengono in mente sono le Nike KD, tra le più vendute del 2013 nella versione KD VI. Utilizzando una tomaia hyperfuse per accompagnare i rinforzi flywire a doppio strato, la scarpa aveva una tomaia leggera che si accoppiava bene con l'ammortizzazione Zoom Air. La caratteristica principale della suola antiscivolo era evidenziata dal motivo esagonale che simboleggiava la sesta scarpa firmata sotto forma di una mappa di pressione del piede di Kevin Durant.

Nella storia che ci riconduce alle scarpe dei giorni d’oggi non possiamo dimenticarci della Under Armour e di Stephen Curry. Da quel lontano 9 gennaio 2015, in cui le Curry One “Home” fecero il proprio debutto sul campo della Oracle Arena, la signature è veramente diventata uno dei must sul mercato. La tecnologia della Curry One portò due nuove innovazioni: Charged Cushioning e Anafoam, che fornirono a Stephen i vantaggi prestazionali che il suo gioco richiedeva. Il nuovo sistema di ammortizzazione Charged Cushioning garantiva ritorno di energia e assorbimento degli impatti convertendolo in reattività per un primo passo e cambio di direzione esplosivi.

Mentre Anafoam nasce dallo studio di una mappa di pressione del piede per identificare dove distribuire il supporto. La schiuma e la rete EVA sono state modellate per adattarsi anatomicamente ai punti di pressione essenziali.

Non è stato facile ricordarsi ma ancor più riassumere centinaia e centinaia di scarpe che vi abbiamo venduto in tutti questi anni. Finalmente i ricordi si fanno più freschi e recenti. Adidas inizia ad entrare prepotentemente sul mercato producendo scarpe molto apprezzate dagli atleti: stiamo parlando di Dame 3, Harden Vol. 1 e Crazy Light Boost 2016. Ognuna di queste meriterebbe una storia a parte anche se il vero boom di quell’anno sono state le Crazy Explosive Primeknit, migliorate ulteriormente l’anno successivo.

Nike riesce a controbattere con le Kyrie 3 (vedi foto) e le Zoom Kobe 11 Elite ma patisce il flop delle KD IX a causa dell’unità Zoom Air che esplodeva dopo pochi utilizzi mentre Under Armour è sulla cresta dell’onda con le Curry 3.

Se volete scoprire le migliori scarpe da basket del 2017 vi invitiamo a leggere la nostra personale classifica in base alle nostre vendite ed ai vostri feedback che sono sempre preziosi (vai alle migliori scarpe da basket 2017).

Ormai siamo veramente arrivati ad oggi. L’evoluzione di tutte queste scarpe che vi abbiamo raccontato e che hanno fatto anche la nostra storia è ancora in corso e la battaglia tra i migliori marchi sul mercato è serrata.

Per quanto ci riguarda a giugno 2018 abbiamo ampliato il negozio fisico di Torino con altre 4 vetrine che affacciano su via De Sanctis ed ora siamo caricchissimi nel lanciare questo nuovo sito online. Sperando che vi piaccia, continuate a seguirci ed a supportarci.